Dott.ssa LUCIA BACCIOTTINI
FISIOTERAPISTA
La riabilitazione post chirurgia oncologica mammaria per una donna che ha subito un intervento a causa del tumore al seno ha tante implicazioni di natura fisica ma anche psicologica, implicazioni che vanno ben oltre il recupero fisico e funzionale.
Il fisioterapista affianca la paziente in un percorso di trattamenti che possono, per esempio, ridare vigore e linfa al braccio privo dei linfonodi, restituendo normalità alle sue funzioni. Trattamenti che puntano alla riabilitazione dei movimenti naturali degli arti e al miglioramento della qualità della vita dopo l’operazione.
Ma non è tutto qui.
Il terapista non lavora solo con il fisico, bensì ascolta, dialoga, sostiene la persona, motivandola e incoraggiandola a superare anche quelle “cicatrici” invisibili che ne scoraggiano di tanto in tanto il tono dell’umore.
La fisioterapista trasmette fiducia alla paziente, anche quando dopo le cure chemioterapiche, seppure devastanti, sente di non aver più quel “supporto chimico” a combattere dentro di lei.
A questo punto, proprio in questo momento diventa quanto mai fondamentale per la paziente proseguire il recupero per altre vie, aiutata da un terapista che rimetta in sesto le parti invalidate, sì, ma che infonda anche energia rigenerante, mentre lavora sul fisico per riportarlo alla vita.
L’operazione chirurgica per il tumore al seno può lasciare degli effetti, diversi e invalidanti: deficit motori nell’arto superiore, che ne bloccano la sensibilità e la mobilità per qualche tempo; dolori e pesantezza del muscolo pettorale nel quale viene inserita la protesi; la formazione di cheloidi nella cicatrice, che regrediscono con difficoltà se non si interviene con la fisioterapia.
Se c’è stato uno svuotamento del cavo ascellare, possono crearsi delle aderenze che raggiungono braccio, avambraccio e mano, causando dolore e impedendo l’estensione e la rotazione del braccio.
Si consigliano degli esercizi da eseguire in casa, in autonomia, ma se fatti in modo scorretto, questi stessi esercizi possono anche peggiorare la situazione.
Un programma ben strutturato, invece, basato su un protocollo riabilitativo, seguito da un fisioterapista
● aumenta la sensibilità
● crea un drenaggio naturale nelle vie linfatiche
● aiuta a recuperare forza e movimento dell’arto
● elimina le aderenze cicatriziali
● diminuisce la visibilità della cicatrice in un tempo minore
● aiuta la paziente a liberarsi delle sue paure.
Molto importante è poi la collaborazione tra chirurgo estetico e terapista, nel correggere i difetti posturali e creare simmetria fra il seno sano e quello operato.